Libertà Fratellanza Uguaglianza

L’inscindibile Trinomio nella Massoneria contemporanea

Libertà

Realizzazione di un livello di coscienza.

Fratellanza

Un percorso d’Amore verso il bene
comune.

Ugualianza

Partire dalle differenze individuali per 
delineare l’architettura
delle uguali Colonne di un’unica
Loggia.

FRATELLANZA

Nessuna forza è più grande dell'amore.

Nessun uomo riesce a costruire, ad edificare alcun Tempio se dentro al suo cuore non arde questa fiamma.

Tutto è vano, niente rimane, nessuno si ricorderà più di te se non hai condiviso le gioie ed il dolore degli altri, se hai vissuto solo per te.

La Loggia insegna questo Amore che si chiama Fratellanza, ma solo il tempo ci dirà se siamo stati veri Fratelli e sarà il tempo degli orpelli dismessi quando saremo nudi, poveri soli.

Solo allora sapremo veramente se abbiamo trasmesso Amore, perché al nostro fianco troveremo sicuramente ancora una volta, l'antico Fratello.

LIBERTA'

 L’idea di libertà attraversa tutta la storia della civiltà e del pensiero: il suo significato, in ogni epoca, si è rapportato al contesto umano, storico-sociale, culturale e politico.

Sarebbe riduttivo cercare di circoscrivere il senso in definizioni più o meno articolate e linguisticamente efficaci.

Nel linguaggio comune il termine assume anche una doppia valenza: in positivo indica l’agire volontario autonomo, sentito come diritto fondamentale della persona;

in negativo, invece, viene riferito ad azioni che rivelano mancanza di controllo, di ritegno e di rispetto verso gli altri; espressioni, queste, non di libero e ragionato volere, ma  dal prevalere di forze istintuali cieche ed irresponsabili che, al contrario, nel processo di conquista della libertà, vanno represse.

La libertà è, si, un diritto naturale di ogni uomo, ma per essere affermata va garantita e tutelata da uno stato giuridico e da un sistema di valori condiviso in ambito sociale.

Per Rousseau è una dote naturale che l’uomo possiede alla nascita, ma che poi perde vivendo in una società che lo rende schiavo con le sue regole ed imposizioni;

solo un processo educativo fondato sulla spontaneità naturale e sulla forza del sentimento può consentire una riconquista della libertà.

Kant ritiene che essa sia un postulato della ragione pratica, riferibile alla volontà morale che impone la legge a se stessa, autonomamente.

Fichte nega l’esistenza della libertà in se e per se: essa, invece deve essere conquistata giorno per giorno, confrontando ed interpretandola realtà con la propria ragione, perseguendo con tenacia la verità ed accogliendo ogni ragionevole dubbio altrui…

Egli, ancora, da un senso concreto al concetto di autonomia kantiana, definendo la libertà come realizzazione della vocazione spirituale di ogni uomo che la fa del proprio destino il principio della propria azione…

L’idea di libertà deve maturare nella coscienza individuale attraverso un processo di analisi della realtà in cui si vive e sulla scorta di valori etici soggettivi ed oggettivi, che sono alla base di ogni forma di convivenza civile.

In Massoneria “Edificare il proprio tempio interiore” vuol dire acquisire la consapevolezza del negativo che è in noi, per combatterlo, e di quanto c’è di positivo, da attivare per migliorarci ed elevarci spiritualmente ed intellettualmente;

vuol dire in concreto, prendere coscienza del Bene e del Male ed assumere tali idee come categorie di pensiero nel nostro agire quotidiano.

Solo così si maturano le capacità per l’esercizio autonomo della volontà, che è sinonimo di libertà interiore, cioè libertà di arbitrio che ci rende capaci di scelte personali responsabili e rispettose della libertà altrui.

L’idea di libertà che la Massoneria vuole far nascere o affinare nella coscienza dei suoi iniziati è quella di libertà interiore, intesa come predisposizione spirituale a non accettare l’imposizione di dogmi di qualsiasi natura ed a rifiutare pregiudizi e stereotipi mentali, che non consentono alla persona di esercitare la facoltà di giudizio sulla base delle proprie reali convinzioni e non per acritica accettazione delle opinioni altrui, solo perché queste coincidono con quelle della maggioranza.

Tutto ciò sostanzia il presupposto morale richiesto per essere accettati in Massoneria: “Essere liberi e di buoni costumi”. Solo chi è veramente libero ricerca la verità; vuole conoscere e prendere decisioni autonome; dettate, cioè, dal proprio discernimento e dalla obiettiva considerazione della realtà dei fatti. Sa anche che la conoscenza non è definita per sempre, ma che è suscettibile di rettifica e arricchimento, alla luce di nuove scoperte di pensiero e di cambiamenti che il trascorrere del tempo determina nella società.

Colui che ha mente libera da pregiudizi sa bene che ogni verità è parziale e modificabile a sa pure che il primo segno di libertà spirituale risiede nella disponibilità ad esaminare con umiltà le nuove idee ed a confrontarsi con coloro che manifestano opinioni diverse dalle sue.

È proprio questa la libertà che va ricercata e conquistata, per resistere alla pressione dei falsi miti ed ai condizionamenti di varia natura che provengono dalla vita e dal contesto sociale.

È un lavoro lungo e faticoso su se stessi, fatto anche di sopportazione e rinuncia, da svolgere nella propria coscienza; esso diventa il presupposto unico perché si attuino i principi di Tolleranza, Uguaglianza e Fratellanza, valori universali sui quali si fonda l’istituzione massonica;

i soli, oggi, che possano dare sostegno in una società come la nostra, in cui la smania di potere e la conquista di beni materiali sembrano costituire gli unici traguardi della vita.

Sr. O.P. 3.: 33°

UGUAGLIANZA 

...poiché tutti gli uomini tendono alla perfezione, ciascuno ha il diritto di cercare il proprio perfezionamento con pari libertà e cioè con uguaglianza. 

Solo un elemento renderà diverse le persone: la statura morale.  

L'uguaglianza è dunque uguaglianza di dignità umana, e parità di diritto al libero sviluppo delle proprie tendenze spirituali. Ecco perché la nostra gran maestra cita la parola equità.