Un Pianeta Migliore è un Sogno che Inizia a realizzarsi quando Ognuno di Noi decide di Migliorare Se Stesso

...diceva Gandhi e credo che se siamo qui questo concetto l’abbiamo fatto o comunque dovremmo farlo nostro… 

Abbiamo scoperto con la ritualità dell’equinozio con la quale abbiamo ufficialmente aperto i nostri Architettonici lavori che ogni inizio parte dal riportare alle nostre menti la sensazione, gli stimoli, lo spirito ed il sentire nuovamente quel silenzio e vedere quella penombra del Gabinetto di Riflessioni, non perché il lavoro è stato vano e siamo ritornati troppo indietro ma perché la quotidianità spesso ci riporta a perdere di vista quanto il buio sia importante per vedere la luce, quanto sia importante la dualità…. Se noi vivessimo sempre dei giorni felici questa felicità non saremmo in grado di apprezzarla, allo stesso modo questo percorso massonico non saremmo motivati a farlo se ogni tanto non ritornassimo a dover lavorare sulla nostra parte profana.


V.I.T.R.I.O.L

Acrostico che racchiude tutte le finalità dell’alchimista ovvero un invito a visitare la terra nel suo interno per rettificare e trovare la pietra nascosta, ma andiamo per gradi:

 
Alchimia
Visitare - Terra
Pietra Nascosta

La parola Alchimia sarà il punto di arrivo. 

Abbiamo visto prima che il percorso che ci invita ad iniziare questa frase non finisce quando si esce dal Gabinetto di Riflessioni, anzi, resta come un ammonimento che solletica l’iniziando a ripetere di continuo l’operazione prima ancora che vengano a lui resi noti i modi con cui farlo.

È un insegnamento che innanzitutto vuole da subito rendere, l’ancora profano, consapevole.

La consapevolezza è un elemento essenziale nel nostro percorso ed è divisa in CONSAPEVOLEZZA DEI NOSTRI LIMITI, DEI NOSTRI DIFETTI, DELLA NOSTRA DIFFICOLTA’ NELLO STACCARSI DA Ciò CHE FINO AD OGGI ERA IL NOSTRO UNICO PUNTO DI VISTA, ma anche la consapevolezza che esiste un mezzo per elevarci, per salvarci quasi…  

Quindi iniziamo dal primo termine VISITARE:

prendere atto, prendere coscienza dei nostri modi di essere, dei nostri sentimenti, delle nostre qualità nell’agire, ma visitare non è solo questo, visitare comporta una presenza. Non un semplice pensiero, partecipare con l’interezza della mia persona, ed anche assumere un atteggiamento dinamico quindi, non statico, dove io abbraccio un percorso e lo percorro, avanzo e raggiungo la meta, il fine che mi sono prefissata.  

E dove andiamo… Ecco il secondo termine TERRA:

badiamo bene, non la superficie ma la parte più interiore, più nascosta, quella non visibile, dei quattro elementi (acqua, fuoco, aria, terra) viene usato quello più materiale. Nel microcosmo umano, il corpo fisico, viene associato alla terra nella sua materialità. Ma visitare il centro della terra presenta una grande pericolosità, perché si viaggia verso un mondo sconosciuto e se completiamo il viaggio cosa troviamo?  

Terzo termine LA PIETRA NASCOSTA:

è una pietra molto ben nascosta ma di estrema preziosità. Una pietra che contiene grandi poteri e che essenzialmente permette quella trasmutazione dell’essere che giustifica il completo dedicarsi alla sua ricerca una pietra che viene ad essere classificata come FILOSOFICA perché nota ai filosofi e che, dopo opportune lavorazioni (RETTIFICHE) diventa FILOSOFALE ed hai il potere di trasmutare i metalli vivi in oro e capace di dare immortalità.  

E da qui entriamo in un mondo affascinante, il mondo dell’ALCHIMIA.

È proprio attraverso tre fasi dell’opera alchemica che si arriva all’immortalità, alla luce della sapienza, al portare a termine questo percorso, la prima fase NIGREDO, poi ALBEDO, infine RUBEDO.

A tal fine occorreva un acido come il VETRIOLO in grado di sciogliere anche la pietra più dura, spesso simboleggiato da un leone verde intento a divorare il sole, capace cioè di sciogliere l’elemento più elevato ed incorruttibile, conferendo quindi un potere illimitato. Verde perché era il risultato della distillazione dell’acqua di vetriolo con lo zolfo.  

Ma andiamo anche noi per fasi:

Le Tre Fasi Alchemiche

Nigredo
"Conoscere la propria Oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri"    
Jung

Termine latino che significa nerezza, denota in alchimia proprio la fase iniziale della grande Opera, il primo passo verso la creazione della pietra quello della putrefazione e decomposizione.

È il primo momento simboleggiato da un corvo nero che ci ricorda che occorre far morire tuti gli elementi mediante cottura e macerazione rendendoli una massa uniforme nera per poi trasformarli.  

Secondo Jung questo termine in psicologia indica una metafora che rappresenta la notte oscura dell’anima, quando un individuo è condotto a confrontarsi con l’ombra dentro di sé. La dolorosa crescente consapevolezza del soggetto dei suoi aspetti ombra generalmente descritta come un momento di assoluta e massima disperazione, per Jung è un prerequisito per lo sviluppo personale nel percorso di individuazione. Il percorso con l’ombra genera dapprima una stasi una disillusione, una battuta d’arresto che frena l’azione e mostra l’inefficacia delle proprie convinzioni. Solo dopo avviene il rovesciamento nell’opposto passando alla seconda fase:

Albedo
"Non c'è presa di Coscienza
 senza dolore"
Jung

Termine latino che significa bianchezza, viene simboleggiata da un cigno bianco e consiste nella purificazione della massa informe nera, la si prepara alla terza fase lavandola dalle impurità. Nel linguaggio chimico si parla di distillazione e sul piano metaforico si libera l’anima dai lacci della corporeità.  

L’Albedo consente di tramutare il piombo in argento. Disciogliendo e ricomponendo in una fase però superiore secondo il motto alchemico SOLVE ET COAGULA, che il Secondo Sorvegliante nella ritualità dell’Equinozio ha fatto suo dopo aver acceso nelle tenebre un po’ di luce dalle candele. Rappresenta l’alba, la rinascita ed a volte la troviamo simboleggiata da una donna o da una rosa bianca.

Viene associata anche all’elemento Acqua perché l’obiettivo di questa fase è quello di creare un liquido vitale dalle virtù rigeneratrici, affine al mercurio ed all’argento vivo, conosciuto come elisir di lunga vita.

A livello macrocosmico l’Albedo è la luna, immagine del candore e della femminilità. In religione l’Albedo è la resurrezione di Cristo, dopo il sacrifico, ed in psicologia secondo Jung la equipara alla rivelazione dell’archetipo dell’anima degli uomini, e dell’animus delle donne.

Il soggetto, secondo Jung, dopo essere divenuto consapevole degli aspetti negativi della propria ombra ha imparato a non proiettarli più all’esterno, bensì a confrontarsi in maniera costruttiva con essi, uscendo dalla identificazione inconscia con la psiche collettiva indifferenziata e ripiegandosi coscientemente tramite la riflessione verso il processo di individuazione di sé, egli distilla l’Io dall’inconscio.


Rubedo
"Non c'è Luce senza Ombre e non c'è pienezza Psichica senza Imperfezione. "
Jung

Traducibile dal latino con il termine rossore, designa l’ultima fase della grande opera. È il trasmutamento finale delle fasi chimiche che portano alla realizzazione della pietra filosofale. Abbiamo prima putrefatto poi distillato ora stiamo sublimando sotto l’effetto del fuoco, cioè dello spirito. È simboleggiata dalla Fenice oppure da un Pellicano, un uovo o una rosa rossa o un re incoronato.

Essendo il rosso in alchimia il colore intermedio tra il bianco ed il nero tra luce ed oscurità, la Rubedo rappresenta il ricongiungimento degli opposti, la chiusura del cerchio, l unione di spirito e materia, di maschile e femminile, di sole e luna, in definitiva l’androgino o rebis, dopo che il piombo era stato tramutato in argento, diventando oro.  

La Nigredo era il corpo fisico, l’Albedo l anima, la Rubedo lo spirito, la parte più elevata dei tre organi costituitivi dell’essere umano.  

Quante volte mi sono ripetuta che non posso eliminare i miei vizi, che non posso essere ne perfetta né divina, ne ho preso consapevolezza, mi sono anche spesso demotivata nel riperdermi nella mia ombra, poi ho fatto mia questa Grande Opera, ho accettato il concetto di ritornare al punto di partenza, come mi invita a fare il monito VITRIOL, ho accettato la mia condizione ed abbracciato il compito finale dell’alchimista, del massone, di Lucia che è quello non solo di elevarmi al di sopra della materia ma di ricongiungermi con essa e di redimermi, dopo essere resa fertile, essermi ripulita, essermi liberata dalla corporeità, dopo essere morta, aver ceduto il passo alla discesa del mio spirito, realizzando la mia fusione con il mondo, come ero all’inizio dell’opera ma in maniera cosciente, l’Io giunge a rendersi strumento di Dio prendendo coscienza di essere divenuto un tutt’uno con il mondo, che in lui si rispecchia:  

 Come Sopra Così Sotto.

Il Macrocosmo diviene Microcosmo.

Nell’alchimia cristiana il colore rosso rappresenta la Pentecoste, ovvero la discesa dello Spirito Santo sulla terra in forma di lingue di fuoco.

Qui Jung vede la Rubedo come la rappresentazione dell’archetipo del sè conquistato al culmine del processo di individuazione quando avviene la fusione tra ego e sé, è l’unione degli opposti, il punto in cui la persona non solo si riappropria del materiale inconscio che era stato proiettato ingannevolmente all’esterno ma lo rielabora consapevolmente ad un livello superiore aprendosi all’amore.

Amate la Massoneria, se non amate questo percorso rimarrete sempre chiusi nel Gabinetto di Riflessioni.

Sr.'. Lucia Pesiri 3.'. 33°