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Se avete letto la nostra
storia, avete ben intuito le difficoltà, il lavoro ed il sacrificio che abbiamo
riscontrato nel nostro cammino al femminile.
La massoneria si sa, nasce con
un fiocco azzurro, non certamente rosa, sicuramente perché in quel tempo la
situazione socio-culturale impediva alle donne ogni accesso alla vita pubblica
e sociale, immaginiamo poi in un ipotetico ingresso in Massoneria…
Ma ancora oggi, a distanza di
secoli, per quanto ci sforziamo di trovare dei punti in comune con l’operato
dei Fratelli che possa giustificare un lavoro loggiale in comune, mai
arriveremo ad una soluzione in tal senso, in quanto, il momento del lavoro
nell’Officina, non può compiersi insieme , perché non si è mai pronti, proprio
in virtù di una essenza umana fragile e facilmente portata all’errore, per cui
troppe profanità emergerebbero, non consentite laddove deve esistere il
superamento di quelle condizioni basse
che ci sforziamo di controllare ed annullare con le nostre frequentazioni;
inoltre, la sensibilità femminile è diversa da quella maschile: troppi scontri
e troppe polemiche nascerebbero nei lavori comuni che devono vedere solo
armonia.
Non per questo la nostra è una
condizione di inferiorità, anzi, ritengo che questo voler lasciare i
Fratelli liberi nel lavoro che la tradizione impone al maschile, rappresenti
per noi una punta di orgoglio e di rispetto nei loro confronti.
Aperte come siamo ad ogni
rivisitazione delle nostre concezioni in virtù di quel V.I.T.R.I.O.L. che
costituisce per noi la riflessione di ogni giorno, ci riteniamo disponibili ad
ogni confronto con i Fratelli per trovare eventualmente nel tempo punti di
incontro sempre più frequenti e significativi, convinte come siamo che la
crescita per ognuno di noi trovi linfa nell’altro chiunque esso sia, uomo o
donna.
Con grande umiltà, senza alcuna
presunzione, vogliamo offrire a quelle donne che intendono avvicinarsi al mondo
della Massoneria, una realtà pulita, semplice ma corretta, intensa, ricca di stimoli
e di scambi culturali che arricchiscono sempre e comunque ogni individuo. La Massoneria ha bisogno di Donne rette,
leali ed intelligenti e soprattutto umili, perché nell’umiltà è racchiuso il
segreto della vita.
La società ha bisogno di avere nuove generazioni al femminile preparate alla vita ed istruire nell’onestà e nell’amore verso gli altri.
Noi vogliamo uscire fuori dal
cliché della fratellanza intesa come rapporto sublime che si esercita solo fra
adepti, perché crediamo che ogni essere umano è nostro Fratello e tutto ciò che
diciamo nelle Logge deve arrivare nella società come un fiume in piena e
toccare gli animi e le coscienze di tutti.
Questo è il messaggio che offro
a nome delle Sorelle che rappresento.
La Gran Maestra
Elisabetta Fatima Porchia 3 .°.
33°